Il compendio immobiliare ex A.N.M.I.L. a Rovereto (superficie 34.365 mq catastali), posto presso il Bosco della Città e in area di grande interesse ricreativo per la città con forme di uso collettivo sostenibili, nonché in prossimità della ZSC IT3120149 Monte Ghello, è raggiungibile dal parcheggio pubblico esistente attraverso una stretta strada forestale (circa 400 m).
Esso accoglie due padiglioni, di fatto nudi scheletri strutturali, in stato di abbandono cinquantennale, entrambi strutturati su tre livelli e distanti tra loro circa 50 metri.
Il terreno di spettanza è di ben 35.000 mq.
L’area è identificata catastalmente dalle pp.ed. n. 2281, 2282, 2283 e dalla p.f. 861/2 in C.C. Rovereto.
Rilievo – Padiglione ovest
Volume edilizio da rilievo 15.920,20 mc
Volume edilizio entro terra da rilievo 444,06 mc
Volume edilizio fuori terra da rilievo 15.476,14 mc
Volume urbanistico 12.511,49 mc
Superficie Coperta 2.181,36 mq
Superficie Utile Lorda 4.588,65 mq
Superficie Utile Netta 4.392,77 mq
Rilievo – Padiglione est
Volume edilizio da rilievo 17.718,07 mc
Volume edilizio entro terra da rilievo 2.667,76 mc
Volume edilizio fuori terra da rilievo 15.050,31 mc
Volume urbanistico palazzina e piano seminterrato 14.390,22 mc
Superficie Coperta 2.923,68 mq
Superficie Utile Lorda palazzina e piano seminterrato 4.660,87 mq
Superficie Utile Netta palazzina e piano seminterrato 4.513,14 mq
Il compendio nacque negli anni Sessanta (con avvio del cantiere nel 1963) quale luogo di riabilitazione e rieducazione professionale per gli invalidi e mutilati del lavoro; non va peraltro scordato che esso di fatto non svolse mai tale funzione ed anzi non fu nemmeno completato: nel 1973 l’A.N.M.I.L. rinunciò ad ultimare l’opera per mancanza di liquidità.
Nella sostanza gli immobili non furono terminati, né collaudati, né resi agibili.
Ad oggi, come esposto nella ricostruzione cronologica, è efficace il Decreto del Ministero d.d. 19.04.2019 di riconoscimento della protezione del diritto d’autore ai sensi dell’art. 20 comma 2 della Legge 22 aprile 1941 n. 633 Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio. Ciò comporta che “l’autore conserva il diritto … di opporsi a qualsiasi deformazione, mutilazione od altra modificazione, ed a ogni atto a danno dell’opera stessa, che possano essere di pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione (art. 20 co.1). Tuttavia nelle opere dell’architettura l’autore non può opporsi alle modificazioni che si rendessero necessarie nel corso della realizzazione. Del pari non potrà opporsi a quelle altre modificazioni che si rendesse necessario apportare all’opera già realizzata. Però se l’opera sia riconosciuta dalla competente autorità statale importante carattere artistico spetteranno all’autore lo studio e l’attuazione di tali modificazioni. (art. 20 co.2)”
È stato attestato il riconoscimento della protezione del diritto d’autore da parte ministeriale in favore dell’ing. Luciano Perini.
A seguito della nota del MIBACT d.d. 07.10.2020 la Soprintendenza provinciale per i Beni Culturali sta provvedendo alla verifica della sussistenza dell’interesse ex art. 10 comma 3 del Codice dei Beni Culturali.
In relazione ai punti precedenti bisognerà valutare attentamente la compatibilità di eventuali nuove funzioni con i caratteri costruttivi e funzionali dell’immobile (in particolare legati ai molti “virtuosismi” delle strutture in cemento armato), nonché storico-culturali legati alla storia dell’istituzione A.N.M.I.L.
Allo stato attuale il compendio è raggiungibile con mezzi ingombranti solo fino al parcheggio pubblico del Bosco della Città, salendo da Rovereto (viale dei Colli); manca invece una vera e propria strada per l’accesso diretto agli immobili (sviluppo lineare complessivo circa 400 m), nonché adeguati spazi di manovra circostanti, poiché al momento è presente solo un percorso forestale. In generale è da segnalare come la logistica sia strettamente relazionata alla sola zona centrale della città di Rovereto, attraverso una viabilità locale, e non sia in diretta relazione con percorsi extraurbani o con i caselli autostradali.
Le esili strutture in cemento armato dovranno essere verificate in relazione al carico di incendio previsto ed eventualmente protette per raggiungere il valore di resistenza richiesto.
Ai fini del collaudo e dell’agibilità si dovranno anche verificare con prove in situ le prestazioni statiche residue e sismiche delle strutture; ciò anche per valutare la compatibilità con archivi compattabili o similari, che necessitano di portate elevate, o altri tipi di carichi/sollecitazioni.
Di fatto l’edificio oggi è un “nudo scheletro” strutturale, in stato di abbandono, spesso vandalizzato, posto in mezzo ad un’area boschiva.
Per una rifunzionalizzazione saranno quindi da prevedere importanti lavori sia relativi alle opere esterne (strada, sottoservizi, accessi, disboscamento, sistemazioni aree pertinenziali) sia sugli immobili (verifiche preliminari, indagini e progettazioni; adeguamenti strutturali, funzionali e alla norma di prevenzione incendi; completamento di opere mancanti; rifacimento delle coperture e di parti ammalorate; realizzazione di impianti, servizi, finiture, sistemi di monitoraggio e sicurezza, etc.).
Le altezze utili interne sono variabili da corpo a corpo, ma non superano i 4 metri se non in zone particolari quali quella della cappella.
Urbanisticamente le particelle sono normate dal piano regolatore generale vigente dall’art. 83 zona F e ricadono nella Zona di interesse collettivo – per servizi ospedalieri. Esse rientrano inoltre nell’area “Bosco della Città – art. 36” e negli Ambiti omogenei di paesaggi – art. 33 comma 2.4.
Deve essere condivisa con il Comune di Rovereto qualunque ipotesi edificatoria sia in termini manutentivi, che di ristrutturazione che ricostruzione o demolizione. In particolare va condivisi con il Comune e la Provincia qualsiasi ipotesi che implichi una pianificazione urbanistica ed attuativa.